Dal Governo le prime ipotesi di tetti in euro/mq e euro/kW per l’accesso alle detrazioni per la riqualificazione energetica e al bonus facciate
Stanno per essere definiti i massimali di costo per gli interventi che accedono ai bonus sulla casa. È stata diffusa una nuova bozza del Decreto Ecobonus.
La versione precedente, messa a punto due anni fa, è stata aggiornata con le ultime novità normative, come l’introduzione del Superbonus.
Dato che il vecchio testo era stato criticato per il rischio di tagli agli incentivi che avrebbe potuto comportare, la nuova bozza propone massimali di costo più elevati rispetto all’ultima versione. Va comunque precisato che il testo è in fase di definizione e che ci saranno quasi sicuramente ulteriori aggiustamenti.
Superbonus, l’asseverazione della congruità delle spese
Il base al disegno di legge Rilancio, uno degli adempimenti richiesti ai contribuenti, per ottenere il Superbonus, è l’acquisizione di un’asseverazione che attesti la congruità delle spese in relazione agli interventi agevolati.
Entra qui in scena la bozza del decreto interministeriale. Secondo quanto indicato nell’Allegato A, per gli interventi di efficientamento energetico agevolati con il Superbonus, ma anche per quelli che accedono all’Ecobonus e prevedono la redazione dell’asseverazione del tecnico abilitato, i costi massimi per tipologia di intervento dovranno essere inferiori o uguali ai prezzi medi delle opere compiute dei prezziari regionali o nelle guide sui “Prezzi informativi dell’edilizia” del DEI – Tipografia del Genio Civile.
Gli interventi che prevedono la redazione dell’asseverazione si desumono dall’Allegato A alla bozza.
I costi per queste prestazioni professionali sono detraibili nei limiti dei valori massimi indicati dal DM 17 giugno 2016, contenente le tabelle dei corrispettivi commisurati al livello qualitativo delle prestazioni di progettazione.
Ecobonus, i nuovi massimali di costo
L’Allegato A indica anche gli interventi per i quali l’asseverazione può essere sostituita da una dichiarazione del fornitore o dell’installatore. In questi casi, per determinare i massimali di costo, si deve fare riferimento alla tabella contenuta nell’Allegato I alla bozza, che per ogni intervento indica il massimale in euro per metro quadro o kWt.
I costi sono comprensivi di Iva, prestazioni professionali e opere complementari di installazione e messa in opere delle tecnologie.
Facendo un confronto con la bozza del 2018, si nota che i massimali sono stati elevati. Ad esempio, per gli interventi di riqualificazione energetica globale, si è passati da 500 euro al metro quadro nelle zone climatiche A, B e C, e 575 euro al metro quadro nelle zone climatiche D, E ed F, a 800 euro al metro quadro nelle zone climatiche A, B e C e 1000 euro al metro quadro nelle zone climatiche D, E ed F.
Due anni fa i tetti sono stati accolti con preoccupazione dalle associazioni del settore perché avrebbero comportato il taglio delle detrazioni e favorito l’acquisto di elementi poco performanti e meno costosi. Resta ora da capire se questo aumento potrebbe colmare il gap o se saranno necessarie altre modifiche.
fonte Edilportale.com